Marco Cavallarin (1948), studioso di ebraismo e colonialismo italiano, documentarista. Collabora con il Museo Mem. di Sciesopoli Ebraica, il CDEC e la Casa della Memoria di Milano. È consigliere dell’Ass. Figli della Shoah. Ha scritto di ebraismo, di arte e società in Eritrea, di storia del sionismo, di Resistenza e di ebrei partigiani. Tra le pubblicazioni più recenti: Ebrei in Cina. Il Caso di «Tien Tsin» (Belforte), Per la riabilitazione dei soldati italiani fucilati nella Grande Guerra, in «Annali» 24/2016 (Museo St. It. della Guerra), Aliyah Beth. Il ritorno alla vita dei Bambini di Selvino (Unicopli), Enrico Levi, capitano di lungo corso, in Navi della speranza, Aliya Bet dall’Italia 1945-1948 (Proedi). Filmografia recente: Shalom Asmara (2004) (menzione spec. «Pitigliani Kolno’a Film Festival»), Chalutzim (2006), Jews of Tien Tsin (2011), Dolce usignolo dall’ala ferita: Leone Sinigaglia (2015), Le parole di Ventotene. Ernesto Rossi: il progetto di Europa unita (Ethnos 2019; miglior film «Asti Film Festival»). Produzione e ricerca per HaBricha (La Fuga) (Meni Elias, 2013) e Terra promessa (Daniele Tommaso, Ist. Luce 2020).