Dieci racconti per ventiquattro secoli. Attraverso la varietà di personaggi e situazioni, prende forma un mosaico sempre capace di sorprendere e coinvolgere il lettore. Il trait d’union è rappresentato dallo spazio in cui le vicende si svolgono: Ancona. Il water-front viene scrutato dal ponte di una galea del iv secolo a.C. e attraverso il periscopio di un sommergibile del 1916. Viene osservato dal Papa morente nel 1464 e dall’insegnante felice dei giorni nostri. La bambina del 1943 sta di fronte allo stesso porto, ma non ha il coraggio di aprire gli occhi per guardarlo. Le sale del palazzo Ferretti, dove le coppie danzano nel 1810, sono le stesse che oggi accolgono il Museo Archeologico. Il ruolo della città emerge dai discorsi visionari del marchese del ‘700, così come nella leggenda medievale di Portonovo e nelle considerazioni delle donne in fila per confessarsi a Loreto. È questa l’originalità del libro: i luoghi rivelano il mutamento in modo tanto evidente quanto sommesso, celato dietro vicende intime. La grande storia trapela attraverso attimi qualunque, sublimati dentro universi letterari dove il cesello della ricostruzione storica si unisce a quello dell’introspezione psicologica. L’Epilogo chiude la raccolta mescolando frammenti dei racconti precedenti a nuovi personaggi e diverse emozioni. L’umanità continua il percorso.
Tiziana Belelli, Claudio Bruschi, Maurizio Landolfi, Marco Moroni, Gilberto Piccinini, Gaia Pignocchi, Fausto Pugnaloni, Sergio Salustri, sono gli autori delle Note storiche che integrano la narrazione aggiungendo valore scientifico. L’introduzione di Paolo Marasca fornisce un’analisi critica del testo.