Al di là della collina

La memoria sedimentata delle guerre trova un ascolto più attento solo da pochi anni. La dimensione del dolore, della paura, della morte, esperienze profondamente umane e altre che non hanno più niente di umano trovano finalmente le parole per dirsi e un registro narrativo proprio, quello del racconto autobiografico.
La memoria di Raymond Ellis si inserisce in questo filone narrativo: testimonia l’esperienza soggettiva straordinaria vissuta da un soldato durante il secondo conflitto mondiale e nello stesso tempo costituisce un documento prezioso sulla complessità di quel periodo. Ricostruisce la condizione dei prigionieri inglesi internati nelle Marche e la strana alleanza da loro stretta con i contadini marchigiani, che misero in molti casi a repentaglio la propria vita per dare rifugio, cibo e il calore di una famiglia a soldati ufficialmente nemici.
L’abile penna dell’ex ussaro inglese delinea un affresco vivissimo in cui si incontrano culture in apparenza lontane, cadono barriere e stereotipi reciproci, viene stretto un patto per la sopravvivenza alla cui base c’è un ethos umano che travalica le condizioni sociali e le appartenenze.
Cemento di questo incontro sono le dolci colline marchigiane e un ambiente rurale ormai scomparso dal “buon sapore antico”.