Nelle decorazioni dei soffitti delle dimore storiche marchigiane non è insolito riconoscere immagini provenienti da alcune riproduzioni a stampa di opere d’arte riconducibili alla mano di artisti consacrati. Ben oltre il confine dell’oggetto incorniciato e appeso alle pareti, del foglio ingiallito custodito gelosamente in una cartellina, la stampa d’arte si configura in questi luoghi come fonte principale per l’elaborazione di temi pittorici riconducibili a storie bibliche e mitologiche, storie di antichi e moderni condottieri e allegorie moraleggianti.
La scoperta della fonte visiva e/o della fonte letteraria di queste immagini, spesso resa possibile dal recupero della stampa pertinente, può essere rivelatrice di un gusto particolare, di una moda diffusa, oltre che di una prassi artistica di lunghissima tradizione: ma anche quando frutto di convenzioni, la scelta di un’immagine è sempre profondamente ponderata dal committente, e dunque rivelatrice delle sue più recondite intenzioni.
Questo libro parte dunque dall’analisi delle stampe d’arte rinvenute nelle decorazioni di Palazzo Passari di Montegiorgio, di Palazzo Millo in Ancona e di Palazzo Accorretti a Filottrano, per avanzare nelle rispettive conclusioni una circostanziata lettura della mentalità dei committenti. Un dato emerge su tutti: molti degli artisti assoldati nelle imprese pittoriche avviate tra Sette e Ottocento alla periferia dello Stato Pontificio sono soliti lavorare servendosi di riproduzioni a stampa come modello, in parte per comodità, più spesso per compiacere la precisa richiesta di chi ordina l’esecuzione dei lavori.