La vicenda si snoda nel decennio 1968-1977: inizia con il movimento studentesco del ’68, finisce con la ‘P38’ del ’77 e la deriva violenta, brigatista, nichilista.
Scritto alla fine del 1977 ha anche valore di profezia: nel marzo del 1978 le Brigate Rosse rapiscono Moro, a maggio lo ‘giustiziano’. La gioia di vivere, la scoperta del corpo, della fantasia, dell’immaginazione che avevano caratterizzato il ‘maggio francese’ si incupiscono nel buio dell’anima, nella lotta armata, nella violenza fine a se stessa.
Nel romanzo di Coti c’è il percorso dei ragazzi ventenni del 1968, diventati trentenni nel ’77: qualcuno ha trovato la sua strada, qualcun altro ha scelto la propria rovina. Dice Angelica, la protagonista: “Quello che mi fa paura profondamente, che mi dà un senso di repulsione quasi fisica, è questa freddezza nelle scelte, questo agire alla cieca contro qualcuno che non sappiamo neppure chi sia, che potrebbe essere un compagno o che potrebbe diventarlo, questo decidere a tavolino, come fosse la schedina del totocalcio. Metto uno o ics? Lo azzoppo o lo ammazzo?”. E ancora: “Lo si voglia ammettere o no, c’è una linea di demarcazione oltre la quale non si può andare, oltre la quale neppure la rivoluzione è giustificata, oltre la quale è pura follia”.
Assoluzione di un amore
€14,00
pagine | 128 |
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isbn | 978-88-7326-153-7 |