Due vite vere, che si incrociano nei sei giorni di un viaggio in carrozza lungo le strade sconnesse che vanno da Roma a Senigallia, nella prima metà dell’800.
Lui, romano, accademico tiberino nel suo primo viaggio verso Milano. La sua opera in dialetto romanesco lo designerà come uno dei più grandi poeti dialettali della letteratura italiana.
Lei, marchigiana, una donna coraggiosa di ritorno da Roma dove era andata a perorare gli interessi di famiglia. Della sua esistenza vi sono testimonianze certe nei registri parrocchiali e negli archivi comunali di Montalboddo.