«Passano gli anni. È questo che fanno gli anni: passare. Uno ritira fuori la fotografia, e pensa, con un po’ di imbarazzo: “Quanti eravamo!”. Prova a districare qualche faccia, qualche nome, dal mucchio: inutile, almeno a occhio nudo. Allora prende una lente d’ingrandimento, ed estrae a fatica qua e là una faccia, un nome. Una storia singola estratta da una storia comune. A suo tempo, la storia comune sembrò la Storia, che marcia al passo delle moltitudini. Adesso, per la Storia non è rimasta alcuna soggezione, e neanche tanto rispetto»
dalla “Prefazione” di Adriano Sofri
«Il titolo che mi sembrava appropriato era “Di breve durata”. Questo in considerazione del fatto che Lotta Continua è durata pochi anni, anche se vissuti intensamente. Poi riflettendoci ho pensato che, viceversa, quegli anni, al di là del tentativo di rimuoverli, di dimenticarli, da parte di tanti, sono volenti o nolenti dentro di noi. Intendo dire che anche tutti coloro i quali oggi la pensano in maniera non diversa, cosa normale, ma all’opposto di allora, in cuor loro devono ammettere che quel patrimonio di esperienza li ha maturati profondamente, e quel bagaglio negli anni successivi, per molti è diventato, anche strumentalmente, un “investimento” sulla vita. Un investimento di lunga durata»
dalla “Premessa”