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Diario di un repubblicano

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Dopo quasi un secolo e mezzo di oblio, la figura e l’opera di Filippo Luigi Polidori (1801-1865) incominciano ad essere riscoperte. Nato a Fano, Polidori si affermò come critico e filologo di valore alla scuola di Tommaseo e del Gabinetto Viesseux, avvertendo allo stesso tempo la propositiva novità della cultura romantica; seguì con attenzione gli anni cruciali del Risorgimento e sul finire del 1848 venne chiamato a Roma da Terenzio Mamiani come redattore della “Gazzetta Ufficiale”, passando poi al “Monitore Romano”, foglio ufficiale della Repubblica Romana. Cattolico-liberale, di tendenze moderate e dunque alieno da faziosità e dottrinarismi, abbracciò con entusiasmo la causa patriottica e democratica e salutò l’avvento del primo Stato repubblicano nato nella penisola: uno Stato basato sugli ideali di uguaglianza e di sovranità popolare, fondato sul suffragio universale maschile, tutto mazzinianamente proteso verso la realizzazione dell’indipendenza nazionale, che concluse la sua breve esistenza a causa dell’invasione illegittima di quattro potenze straniere, invasione richiesta dal papa-re per restaurare il proprio potere temporale. Scrittore fine ed elegante, attento alla ricostruzione degli avvenimenti ma pure sensibile nei confronti delle tante “facce” di una Roma svincolata dal secolare retaggio papalino, Polidori intese documentare l’assedio che la Francia di Luigi Napoleone pose alla Repubblica Romana dalla fine di aprile ai primi del luglio 1849. Il Diario che ne emerge è una testimonianza originale ed inedita di quei palpitanti eventi, che videro protagonisti Mazzini, Garibaldi, Manara, Mameli, ma anche borghesi, popolani e patrioti di cui la storia ufficiale si sarebbe poi dimenticata, tutti uniti dall’entusiastico proposito di offrire un contributo determinante al riscatto nazionale e all’affermazione di moderni ideali liberali, egualitari e democratici. Scritto per lo più di getto e di notte, con il gusto della testimonianza e il fascino del particolare così caratteristici di quel periodo, il Diario polidoriano si presenta come una fonte di primaria importanza sul piano storiografico: per tale ragione, il testo originale, riproposto con rigore filologico ed opportune note critiche, viene preceduto da uno studio dei principali aspetti in esso trattati, da un profilo biografico e da pertinenti apparati bibliografici.

pagine 246
isbn 978-88-7326-012-8