Donderoad

Donderoad

€25,00

a cura di Angelo Ferracuti e Massimo Raffaeli

Leggenda vivente del fotogiornalismo, autentico poeta del reportage, Mario Dondero, di origini genovesi, nasce a Milano il 6 maggio 1928. Appena sedicenne è staffetta partigiana della brigata “Cesare Battisti”, in Val d’Ossola. Troppo pigro per assecondare il suo talento di scrittore e nonostante Enzo Biagi lo assuma giovanissimo a “Milano sera”, nell’immediato dopoguerra inizia la sua attività di fotografo collaborando con “L’Avanti”, “L’Unità” e, successivamente, con la rivista “Le Ore”. Sulle orme di colui che considera un maestro insuperato, Robert Capa, e del grande documentarista Joris Ivens, di cui diverrà amico, la sua attenzione si rivolge immediatamente alla fotografia engagée: guerre, conflitti sociali e politici, avvenimenti internazionali sono infatti catturati e in più di un caso immortalati dal suo obiettivo, basti pensare al celebre scatto che per primo ritrae il crollo del muro di Berlino. Grande interesse ha sempre mantenuto per il lavoro di artisti e scrittori, di cui si è trovato a essere un complice compagno di strada. Tre sono gli epicentri del suo sguardo: Parigi, dove si è trasferito nel ’54 e dove ha intrattenuto rapporti col meglio della cultura progressista e gauchiste; Milano, dove il suo sodalizio coi fotografi Carlo Bavagnoli, Alfa Castaldi e Ugo Mulas, unitamente a tanti altri intellettuali assidui del bar Giamaica nel quartiere di Brera, è rappresentato una volta per sempre nelle pagine centrali del romanzo “La vita agra” di Luciano Bianciardi; Roma infine, dove ha trascorso la più parte degli anni Sessanta, ritrovando quasi ogni giorno alla semplice mensa di Cesaretto, in via della Croce, PierPaolo Pasolini, Alberto Moravia, Laura Betti, Goffedo Parise.

pagine 120
isbn 978-88-7326-349-4