Che ruolo assegna il fascismo alle città marchigiane? Come si articola il rapporto tra la «modernità» del regime e le tradizioni locali? Questo volume costituisce un primo passo nella costruzione di una mappa regionale delle trasformazioni urbane in epoca fascista.
Di città di fondazione nelle Marche ce ne è soltanto una, Metaurilia, e di sventramenti per far spazio a scenari monumentali, come quello di Corridonia, se ne realizzano pochi. Ma la visibilità del fascismo è comunque pervasiva, con le sue Case del Fascio, Case del Balilla, monumenti ai caduti, edifici pubblici, infrastrutture di servizio. Una serie impressionante di manufatti, connotati con immagini, simboli e iscrizioni inneggianti al regime, che proliferano capillarmente su tutto il territorio regionale. È l’impronta di un «fascismo di pietra» in «provincia», che appare oggi come una questione storiografica ancora tutta da esplorare.