Fenicotteri è il nome dato dal Partito comunista agli attivisti impegnati nel capillare lavoro di collegamento, di proselitismo e di propaganda negli anni della clandestinità: un lavoro difficile e rischioso cui presero parte molte donne, che assicurò la sopravvivenza del Partito durante il fascismo.
Patrizia Gabrielli, ricorrendo a fonti d’archivio di prima mano, individua e ricostruisce le biografie delle militanti della “prima ora” e, alla luce della loro appartenenza di genere, generazionale e di classe, sottolinea la presenza nel Pcd’I di almeno due generazioni portatrici di diverse culture politiche e di una differente visione sui temi dell’emancipazione e sui ruoli di genere. Da questa tessitura di trame e intrecci fra la “grande storia” e le “piccole storie”, tra politica ed emozioni emerge il percorso gravoso e tormentato sia politico sia personale della loro difficile emancipazione.