Inseguire i femminili sogni adolescenti non significa raggiungere un magico altrove, ma perdere la concretezza del vivere: “…il sambuco / e la zolla, / il profumo del fico / lucciole magiche / sopra l’onda del fuoco”.
L’ingenuità che ci ha accompagnato nella giovinezza ci ha reso fragili e facili prede di chi sa imporsi col cinismo e con il calcolo.
La consapevolezza che riusciamo a recuperare con gli anni, le ferite, insomma la fatica del vivere, rafforzano un animus combattivo e teso, teso in qualche modo anche verso una dimensione totalizzante.
Entrare nelle contraddizioni della vita, riconquistare fino in fondo la propria energia combattiva pur sapendo che l’aspirazione ad una quiete, che non è mai mediocrità, rimane costante, e che il flusso delle correnti tende a placarsi nel mar dei Sargassi.
Umberto Piersanti