Il futuro ha un cuore antico

Nell’imminenza del Centicinquantesimo anniversario della fondazione del Liceo Statale Carlo Rinaldini di Ancona, in ossequio alla tradizione che vuole in tali occasioni sia dato un segno tangibile e duraturo di partecipazione all’evento, qualcosa che resti a testimonianza dei sentimenti che tale ricorrenza ha suscitato in chi si trova a viverla direttamente e con emozione, è stato inevitabile e spontaneo pensare a una pubblicazione dedicata. Nello stesso modo si sono comportati allo scadere del Centenario quanti allora erano i protagonisti dell’avvenimento – preside, docenti, studenti e personale tutto dell’istituto – con la redazione di un volume che è ormai una pietra miliare della storia del Rinaldini, divenuta una rarità bibliografica, tuttora conservata con affetto, quasi gelosamente da chi lo possiede, ricercato da quanti in esso vorrebbero ritrovarsi citati, ritrovare i momenti della giovinezza.
Anche per questo abbiamo osato prendere a esempio quel libro, dandogli un seguito fino ai giorni nostri. Un anniversario, una celebrazione centenaria sono inevitabilmente un richiamo di ricordi, un tuffo nel passato. Questo esercizio della mente e del sentimento, al di là del loisir e della contingenza, richiama alla funzione della memoria, che caratterizza l’uomo nell’apprendimento, nell’esperienza, nell’evoluzione della società intera: memoria e storia, dei singoli e dei singoli fatti, e insieme di tutti e delle vicende generali in momenti, periodi, circostanze diversi, difficili o favorevoli, prospere o dolorose. Il valore della memoria, il culto della memoria, ci insegnano i classici, non vanno disgiunti dal pudore, dal riserbo della memoria stessa, che ne sostanzia il culto, altrimenti riducibile solo a retorica. L’incontro della libertà e della disponibilità dei giovani e dell’esperienza degli anziani, nel suo migliore manifestarsi e risultato, è nella scuola un momento irripetibile della vita, nelle sue luci e nelle sue ombre, ieri come oggi, come sempre. Il vagabondaggio nel fluire di tante generazioni di protagonisti di questo incontro nel Liceo Rinaldini, antico ormai ma contemporaneo nell’oggi, può essere allora un’esperienza non inutile.