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Il taglio dello scoglio

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Dopo una lunga condanna per omicidio, Giuseppina esce dal carcere e trova ad attenderla la sorella maggiore Valeria. Le sorelle ricordano la loro infanzia felice e avventurosa sull’Isola di Sant’Andrea, nell’avamporto di Brindisi. Ma Giuseppina ricorda anche il disagio che le procurava suo cognato Emidio, quando faceva cose che da bambina non riusciva a interpretare. Dopo gli eventi che stravolgono le loro vite, consumato lo stupro e poi l’omicidio, le visioni di Giuseppina si popolano di personaggi traslati dalla vita passata, da film, libri, dai retaggi di una cultura mai ripudiata.

L’intreccio di realtà, sentimenti e visioni, diventa il luogo delle ferite vive che bruciano e il viaggio da Pesaro al Salento è simbolicamente legato ai tormenti onirici di Giuseppina: dalle donne ataviche alle tarantolate, ancelle e puttane. Un viaggio difficile, abitato da ricordi e incomprensioni, affetto e rancore. Giuseppina resiste, una lotta di resistenza che si rivolge, inevitabilmente, agli orizzonti dei suoi giovani nipoti: Cristian e Carolina erano piccoli al tempo dei fatti, ne portano i segni, tuttavia la loro attesa ai piedi delle Colonne Romane, di fronte all’Isola di Sant’Andrea, è innocente presente.

Giuseppina sente di potersi ritrovare proprio lì, nel tempo dell’incessante partenza, mentre attraversa i tagli che lo scoglio dell’Isola ha strategicamente subìto nel corso della sua storia. Non si tratta di illuminazione divina, di catarsi, di eroica vittoria sul male.

È semplicemente la forza dolorosa della consapevolezza.

pagine 130
isbn 978-88-7326-670-9