a cura di Marco Severini
La lunga vita e la complessa figura di Francesco Manzi (Senigallia, 1823-1903) sono rimaste, per lungo tempo, avvolte nell’oblio e nel silenzio. Rampollo di una famiglia di recente affiliazione nobiliare, egli visse una gioventù ricca di ideali democratici, partecipando alla prima guerra di indipendenza e a quel tornante fecondo di idee e di rinnovamento che fu la Repubblica romana del 1849; transitato, secondo un percorso comune a tanti patrioti italiani, alla corrente moderata e filo-sabauda, Marzi, dopo aver ripetutamente subito l’esilio, partecipò agli eventi insurrezionali del 1859-60 per poi assurgere, con l’Unità, alle cariche di maggior prestigio per un notabile locale: così egli fu dal 1861 al 1866 il primo sindaco di Senigallia italiana e, dal 1865 al 1882, il primo senigalliese a rappresentare la città adriatica al Parlamento nazionale. Politico sobrio se riservato, misurato nei modi come nell’azione, Marzi fu il classico dirigente dell’età della destra storica, imperturbabile nella fedeltà all’ala moderata, conservatrice e filo-ministeriale del movimento liberale, consapevole di poter recare un proprio significativo contributo alla modernizzazione della sua città e del paese, ligio e scrupoloso nei suoi doveri di amministratore pubblico. Un testimone diverso rispetto ai numerosi ritratti oleografici e celebrativi della vulgata risorgimentale: un italiano onesto e discreto, avulso dalla luce dei riflettori e restio a prendere la parola in pubblico, che pure ricoprì incarichi di primaria importanza (rifiutandone diversi altri) e si trovò a gestire un’intricata agenda di questioni e di responsabilità, dalla prima missione militare sui campi veneti del 1848 fino agli ultimi mandati amministrativi di inizio Novecento. Solo una rigorosa e analitica ricerca archivistica e documentaria poteva, pertanto, restituire giusta luce ad un personaggio e ad un’età su cui ancora c’è molto da scrivere, sia per la realtà periferica sia per quella nazionale; il volume si presenta articolato in diverse parti (corrispondenti ad una triplice lettura interpretativa: il patriota, l’amministratore, il deputato) e corredato da un’appendice documentaria, una cronologia vitae e pertinenti indici conclusivi.