La Costituzione della Repubblica Romana venne approvata il 1° lugio 1849 e promulgata ufficialmente due giorni dopo, mentre le truppe francesi del generale Oudinot iniziavano, in ossequio alla logica restauratrici delle potenze europee invocate da Pio IX, l’occupazione di Roma, segnando la fine del primo Stato democratico e repubblicano della storia italiana.
Fu la Carta più democratica e avanzata del Risorgimento e, anche se non ebbe l’occasione di confrontarsi con la concreta realtà storica, conservò un profondo valore ideale, simbolico e di protesta. Soprattutto costituì il lascito più significativo di un’esperienza di svolta e di rottura, che lasciò intravedere la concreta fattibilità dell’opzione repubblicana, in un’Italia dominata dall’istituto monarchico e controllata da logiche di antico regime: la Repubblica Romana infatti non fu sola la risposta al fallimento dei progetti liberali e neoguelfi, ma si rivelò come la via laica, italiana e democratica alla soluzione del duplice problema dell’unità e dell’indipendenza nazionale.
Muovendosi tra storia politica e diritto costituzionale, Irene Manzi ricostruisce con grande precisione documentaria la storia della Costituzione del 1849, indagandola sotto un triplice, differente angolazione: quella dell’humus in cui la carta venne ideata e realizzata; quella dell’articolato contesto normativo e dibattimentale; e quella infine della complessa originalità di un documento che non ha mancato di ispirare la stessa Costituzione della Repubblica Italiana del 1948. Prendendo spunto dalla recente, vivace produzione di studi sulla Repubblica Romana, coniugando rigorosa attenzione storiografica e sicura padronanza delle fonti normative, il volume presenta della Costituzione del 1849 una ricostruzione lineare e completa, analizzandone origini e riferimenti, struttura e finalità, contesto storico e progettualità politica
La costituzione della Repubblica romana del 1849
€15,49
Esaurito
pagine | 194 |
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isbn | 978-88-7326-026-4 |