È questa la vicenda di Vincenzo, un ragazzo della campagna di Montegiorgio, un paese ricco di storia e di arte dell’entroterra meridionale marchigiano. A venti anni è chiamato alle armi per aderire alla campagna di Russia nella seconda guerra mondiale.
Nei pressi del Don si trova a vivere un’odissea terribile e travolgente, dove il sangue giovane come il suo scorre senza sosta. Dopo la ritirata, con il suo commilitone Filippo, riesce a fuggire e a trovare asilo in una famiglia ai confini dell’Ucraina. Conosce la steppa, con i suoi boschi di faggi, di betulle e di pioppi, fiumi, lagune, rocce cristalline e una fauna vivace e sconosciuta. Dopo alcuni mesi Vincenzo e Filippo sono costretti a fuggire per tornare in patria. Camminando di notte, nascosti nei boschi o tra le montagne, conoscono la libertà interiore degli alberi e degli uccelli. Tra rocce antiche ascoltano il silenzio di Dio, che parla di pace. Scoprono persone e luoghi affascinanti, nascono gli amori e vivono passioni irripetibili.
Dopo ogni avventura Vincenzo e Filippo si stupiscono di essere ancora vivi. Un viaggio nella vita, in cui le emozioni si susseguono e prendono per mano chi legge per condurlo in un mondo estremo dove tutto sembra possibile.