“La potenza rappresentativa del linguaggio negli Ubriachi è di un’evidenza tale che per lo scrittore regressione, nel senso pasoliniano, viene a significare una vera e propria dissoluzione dell’io, una sorta di totale immedesimazione e quasi compenetrazione con la realtà. Siamo forse nel gorgo più profondo del concetto di espressionismo: le cose si animano e parlano da sole perché l’io dello scrittore si azzera in esse, quasi ubriacandosi della loro materialità. È anche il punto in cui scrittura e pittura si guardano più da vicino”.
dalla Prefazione di Giuseppe Leonelli
Ubriachi
€12,90
pagine | 208 |
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isbn | 978-88-7326-070-7 |